Sostenuto da Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission è in fase di preparazione il cortometraggio "Zonderwater" di Jonathan Soverchia, scritto da Anna Concetta Consarino e prodotto dallo stesso Soverchia e da Subway Lab.
Il corto è risultato vincitore di “Vedute d’insieme”, la misura del Bando di sostegno regionale a favore del settore cineaudiovisivo dedicata ad accogliere e valutare quelle proposte provenienti dal territorio che promuovessero “aspetti identitari del territorio regionale con finalità documentarie, di valorizzazione o promozione e con carattere storico, letterario, artistico, scientifico, naturalistico, etnografico e socio-economico”.
Ezio Triccoli, maestro della scherma marchigiana e mondiale, sarà protagonista di questo racconto onirico che si snoderà comunque su precise tappe della sua vita: partito da Jesi, la città che gli ha dato i natali, detenuto durante la seconda guerra mondiale in Sudafrica, a Zonderwater – che dà appunto titolo all’opera – e tornato a Jesi dove ha fondato una delle scuole di scherma più blasonate, fucina di campioni mondiali.
Così anche la ricerca delle location dovrà mettere in risalto l’opposizione tra la realtà provinciale, il “piccolo” dei vicoli jesini, e la realtà globale della Seconda Guerra Mondiale ed il campo di prigionia di Zonderwater. Nella narrazione audiovisiva emergeranno il carisma e la tenacia di Triccoli: prerogative della “marchigianità” più ammirabile, che dalle Marche attraversano il Mondo, annoverando negli anni vittorie ineguagliabili nella scherma (è il caso di Cerioni, Di Francisca, Vezzali, Trillini, tutte atlete allenate da Triccoli).
Il corto naturalmente racconterà anche lo sport della scherma: una vera “disciplina” che richiede abnegazione e sacrificio. Uno dei temi affrontati sarà proprio il contrasto tra l’istinto e il sogno da un lato e la disciplina ed il controllo, la “misura”, dall’altro. Il racconto si svilupperà attorno al tema centrale del destino riguardante proprio la figura di Ezio: un predestinato, appunto. L’opera è pensata con lo stile di un trailer autonomo ed autoconclusivo in vista di un lungometraggio biografico sulla vita del Maestro Triccoli.
-> Leggi l’articolo uscito ieri su Il Resto del Carlino