Hangartfest: la Danza contemporanea torna a Pesaro, Capitale Italiana della Cultura

Dal 1° settembre al 9 ottobre, la XXI edizione di Hangartfest a Pesaro esplora nuove connessioni tra arte, pubblico e tecnologia nella danza contemporanea.

Torna a settembre, nel contesto di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura, il festival di danza contemporanea Hangartfestsostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro. La manifestazione, che quest’anno si svolgerà dal 1° settembre al 9 ottobre, ha in programma 15 eventi (26, comprese le repliche),di cui ben 11 debutti, 4 performance itineranti e 2 installazioni performative oltre agli eventi collaterali quali laboratori, incontri con gli artisti e momenti conviviali.

Al centro della programmazione artistica di quest’anno vi è la sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi con modalità di fruizione e soluzioni innovative che ripensano il rapporto tra scena e spettatori. Questi ultimi sono sempre più spesso parte attiva del processo creativo, fino ad essere inglobati nella performance stessa dell’artista. Un ruolo importante nella ricerca lo giocano gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione delle performing art, segno di un processo evolutivo a cui l’artista è inevitabilmente esposto, portando con sé il gene creativo della novità.

Ad anticipare l’inizio dellaXXI edizione, l’ultimo capitolo del progetto per Pesaro 2024 Danzando memorie sul mare, un percorso di ricerca corale che mette in dialogo le tradizioni musicali marchigiane con la danza contemporanea. L’iniziativa, che ha coinvolto nella prima fase i borghi dell’entroterra, giungerà a Pesaro il 27 agosto con un laboratorio aperto alla comunità e culminerà il 31 agosto (ore 21.00) con una Grande Performance Partecipativa nei Giardini della Biblioteca San Giovanni, con le coreografie di Stefano Mazzotta, la partecipazione dei danzatori della Compagnia Zerogrammi e la musica dal vivo del gruppo Viva el Ball diretto da Thomas Bertuccioli. Il progetto si concluderà il 1° settembre con un evento conviviale sulla motonave Queen Elisabeth in partenza alle ore 19.00 dal porto marittimo dove, in un rituale simbolico e fortemente poetico, verranno consegnate al mare le memorie raccolte nei borghi. Questo evento segnerà a tutti gli effetti l’apertura della XXI edizione di Hangartfest.

La programmazione entrerà nel vivo il 3, 4 e 5 settembre (doppia recita ore 18.00 e 21.00) alla Maddalena con Redrum, un lavoro a metà tra una performance di danza e un’installazione artistica immersiva a cura di Marco Valerio Amico e Rhuena Braccl del Gruppo Nanou. La performancevede Hangartfest tra i coproduttori insieme a Ravenna Festival e Bassano Opera Estate, e si avvale della collaborazione di AMAT. In Redrum il pubblico è l’elemento fondamentale che ne amplifica la casualità, entrando, uscendo e muovendosi nello spazio liberamente.

Il 6 settembre (debutto ore 09.00 e replica ore 19.00) in partenza dal Lungomare Nazario Sauro il debutto di Arena la nuova creazione di Pablo Ezequiel Rizzo e Sena Lippi nel contesto del progetto triennale promosso dal Festival a sostegno della giovane danza contemporanea italiana. La performance itinerante porta in scena l’attraversamento urbano di un corpo danzante che prende vita dal mare per giungere fino allo spazio espositivo di un palcoscenico con Il pubblico dotato di cuffie e guidato da una drammaturgia sonora creata ad hoc.

Mentre il 7 settembre alle ore 19.00 in partenza da Piazza della Creatività (davanti alla Pescheria) Footloose di Anna Gesualdi e Giovanni Trono della Compagnia TeatrinGestAzione. La performance prende spunto dalla “Civil march for Aleppo” la marcia civile per la pace che partì da Berlino per Aleppo lungo la “rotta dei rifugiati” ma in direzione opposta. Footloose è un’azione poetica che invita a mettersi in cammino, a sconfinare, a rischiare, perché in nessun luogo siamo al sicuro, perché siamo noi la mina che vaga, il muro che crolla, la fuga, il mare aperto in tempesta, la lingua straniera, la terra, la terra! Terra di passaggio, perché non c’è più casa a cui tornare, ma un’umanità nuova da fondare al grido di “let’s dance!”. L’azione che vede la partecipazione di migranti, è preceduta da un laboratorio e realizzato in collaborazione con il Labirinto Cooperativa Sociale.

Sempre di Gesualdi | Trono è un’altra performance che mette in prima linea il pubblico che da spettatore diventa a tutti gli effetti attore. L’8 settembre alla Maddalena va in scena la prima assoluta di Monàs – la reale sostanza delle cose, un’opera ibrida tra installazione partecipata, composizione coreografica e live cinema, in cui anche il pubblico è chiamato a fare esperienza del differimento del proprio corpo in immagine.

Il 10 settembre la Maddalena ospiterà in prima nazionale lo spettacolo I am (not) Giselle di Mónica García Vicente, punto fermo della danza contemporanea indipendente ad Hannover,che indaga l’immagine della donna nel balletto romantico e contemporaneo. In scena Laura Garcia Aguilera e Camilla Matteucci, danzatrice pesarese in carriera in Germania, che torna ad esibirsi nella sua città dopo 17 anni di assenza.

Sempre alla Maddalena, il 14 settembre (ore 21.00) con replica il giorno successivo alle ore 18.00 il Festival ripropone Giaro in Luce, il progetto originale di Hangartfest a cura di Masako Matsushita sulle musiche dell’eclettico compositore Paolo Giaro. In scena la danza della monaca induista Atmananda, del performer ghanese Demian Troiano Hackman, della performer portoghese Teresa Noronha Feio e della giovane danzatrice pesarese Gioia Tartaglia, che simbolicamente rappresenterà lo scambio generazionale.

Il 18 e 19 settembre (ore 18.00) ci si sposta a Villa Imperiale per la prima delle quattro performance site specific programmate da Hangartfest in prima assoluta, quella di Andrea Baldassarri dal titolo Dalla Terra, creata per la scultura monumentale La timidité des cimes (La timidezza delle chiome), installata nel parco di conifere di Villa Imperiale, progettata dallo studio Atelier Poem Architects e costruita dall’azienda Wooden Houses. Essenza del lavoro è il rapporto tra l’essere umano e la natura, tema che accomuna la ricerca del coreografo e dell’installazione con la quale entra in sinergia. La performance è l’esperienza stessa, l’insieme degli elementi naturali, ciò che si tocca, le altre persone e ciò che ognuno sceglie di vedere e ascoltare. L’evento prevede scene di nudo integrale.

Ancora nella suggestiva cornice di Villa Imperiale il 22 settembre (ore 18.00) sarà la volta di Matermorfo di Masako Matsushita e Bruixes_Lab, lavoro realizzato in collaborazione con Umanesimo Artificiale che approfondisce la relazione tra corpo e tecnologia. Prendono parte all’evento anche i giovani artisti: Elia Mazzini, regista cinematografico emergente; Giulia Tomasello, interaction designer che combina biohacking e tecnologia indossabile, vincitrice di numerosi premi internazionali; Cristina Dezi, artista e designer queer che sperimenta sulla biomaterialità e sui dispositivi indossabili intersecando innovazione tessile, design di costumi, biohacking e sextech.

Il 26 e 28 settembre alla Maddalena (ore 21.00) nel contesto della rete nazionale Giacimenti per l’emersione di giovani talenti il Festival presenta Fallen Angels di Michael Incarbone, e Manitou di Ginevra Ghirimoldi e Chiara Romanato.

Il 29 settembre si torna a Villa Imperiale (ore 10.00, 15.30 e 18.00), questa volta con OZ,il nuovo lavoro di Marta Bevilacqua e della Compagnia Arearea. Un viaggio coreografico ispirato al racconto de Il Mago di Oz cheperformers e pubblico percorrono insieme in un continuo gioco di specchi e relazioni. Ogni personaggio rappresenta una parte del nostro essere, spinto da un tornado interiore alla ricerca di una nuova dimora.

Il 5 ottobre l’ultimo appuntamento a Villa Imperiale vedrà in scena il debutto di Pianissimo creata dalla coreografa Michela Paoloni ancora per la scultura La timidité des cimes, di Atelier Poem Architects. Un lavoro che indaga i “pianissimo” interiori in relazione ai “pianissimo” dello spazio che attraversa le molteplici soglie che la scultura crea con il ripetersi dei suoi moduli.

Il Festival si conclude il 9 ottobre alla Maddalena con il debutto di Graziosissimo, un lavoro di Laura Gazzani che pone al centro il rapporto tra la scena e il pubblico, laddove i confini vengono sfumati e lo spettatore diventa parte dell’esperienza performativa.

Tra gli eventi collaterali, oltre ai laboratori aperti alla comunità di Danzando memorie sul mare, si segnalano gli Incontri con gli artisti al termine degli spettacoli che rientrano nel programma di sensibilizzazione del pubblico.

La prevendita dei biglietti è online sul sito di Liveticket e nei punti vendita convenzionati.
Botteghino alla Maddalena (Pesaro) aperto dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00 e nei luoghi di spettacolo a partire da 1 ora prima delle performance.
Maggiori informazioni sul sito del festival www.hangartfest.it

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