Dal Futurismo all’Informale: i capolavori del Mart e della Pinacoteca Podesti alla Mole di Ancona
Dall’8 dicembre al 1° aprile 2024 la Mole Vanvitelliana di Ancona ospita due importanti mostre nell’ambito di un grande progetto espositivo in collaborazione con il Mart di Trento – Rovereto e con la Pinacoteca Civica Podesti. “L’inizio di una rinascita culturale per Ancona” afferma Vittorio Sgarbi.
L’8 dicembre, in concomitanza con l’inaugurazione presso la sala delle Polveri alla Mole Vanvitelliana di Ancona, della mostra “Dal futurismo all’Informale, capolavori nascosti nelle collezioni del Mart”, la prima di una serie di quattro a cura del noto critico e storico dell’arte Vittorio Sbarbi, è stata aperta al pubblico, nella contigua sala Vanvitelli, una seconda mostra che accoglie una selezione delle opere provenienti dalla Pinacoteca civica Francesco Podesti, molte delle quali inedite.
L’accesso ad entrambe le mostre che resteranno aperte fino al 1° aprile 2024, avverrà con l’acquisto di un biglietto unico.
“Questi due blocchi compongono e integrano un museo del ‘900 con arte marchigiana e arte internazionale – commenta Vittorio Sgarbi presente all’inaugurazione – con l’aggiunta di un tocco di raffinatezza “senza tempo” come il piccolo capolavoro di Carlo Crivelli, una delle opere più belle della Pinacoteca di Ancona. Trovo felice questo incontro, dove emerge l’idea in cui centro e provincia si possono sovrapporre e sostituire. Questo spazio, bellissimo e versatile come la Mole che è stato riallestito per l’occasione, diventa un vero e proprio museo di arte moderna e contemporanea che ho visitato con grande felicità. È una mostra che ha l’effetto di una sorpresa… come vedere cose mai viste prima. Ottimo l’allestimento e ottima la selezione che viene dal MART e dalla Pinacoteca di Ancona. Chi viene oggi da qualunque parte d’Italia e da Ancona vede cose degne di sorpresa e di emozione.”
“È con molto orgoglio che l’amministrazione comunale presenta alla città questa mostra dai contenuti forti e dalla grande bellezza – afferma il vicesindaco del Comune di Ancona, Giovanni Zinni. Ringrazio l’assessore Anna Maria Bertini per l’impegno profuso ed è bellissimo avere Vittorio Sgarbi, uno dei più autorevoli critici d’arte d’Europa essere qui come testimonial di questa mostra.”
“Oggi è un grande giorno per l’assessorato alla Cultura, per la direzione cultura e per tutte le persone che hanno partecipato a questo grande progetto – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Anna Maria Bertini. Abbiamo iniziato i lavori il 22 novembre 2023 riallestendo e ricreando la Mole nelle pannellature: colori, luci, impianto di sicurezza e impianto antincendio. Oggi la Mole è uno spazio completamente differente per i visitatori che vengono da fuori e per gli anconetani che possono viverlo in una dimensione differente.”
“Dal Futurismo all’Informale. Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart” – Sala delle Polveri
Concepita come un suggestivo viaggio nell’arte italiana del Novecento, la mostra è nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, presidente del MAG e del Mart, e curata da Alessandra Tiddia, storica dell’arte e curatrice del Mart. L’esposizione, frutto della collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, vuole mostrare al pubblico una prestigiosa selezione dei capolavori – in tutto 36 opere – presenti nelle collezioni del Museo trentino appartenenti ad alcune tra le maggiori correnti artistiche del Novecento: dal Futurismo all’Arte Informale del secondo dopoguerra, passando per la Metafisica, il Realismo Magico e l’Astrattismo.
Il percorso espositivo
Nella prima sala le opere di Fortunato Depero – artista trentino che nel 1914, a Roma, si unisce al gruppo futurista – dialogano con quelle di Giacomo Balla e Gino Severini, fondatori di questa avanguardia. I dipinti degli aeropittori Tullio Crali e Mino Delle Site, infine, interpretano il tema tipicamente futurista del dinamismo nella seconda stagione del movimento. L’esperienza del volo permette a questi artisti di sperimentare una visione inedita e vertiginosa del paesaggio.
Le opere esposte nella seconda sala, più tarde, testimoniano il Novecento italiano fra Metafisica e Astrattismo con Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico e Giorgio Morandi fra i protagonisti dell’arte italiana tra le due guerre, che, declinando il dettato di “ritorno all’ordine” trovano nel dialogo con l’arte antica motivi per un ritorno alla figurazione. Esponente di spicco degli anni Trenta come teorico dell’Astrattismo è Carlo Belli con la sua astrazione di tipo geometrico con giochi di equilibrio, armonia, modularità.
Si prosegue con il secondo dopoguerra e le correnti del Realismo e Astrattismo che si fronteggiano. Qui troviamo Renato Guttuso che sceglie un linguaggio artistico più popolare e comprensibile come la figurazione ed Emilio Vedova che muove verso una pittura astratta di carattere gestuale. Nel 1950 anche Giuseppe Capogrossi si converte all’arte astratta in parallelo alla ricerca di artisti più giovani come Carla Accardi e Gastone Novelli, accomunati dalla ricerca sul segno.
A partire dagli anni Cinquanta, gli artisti astratti sperimentano nuove strade. Alberto Burri e Antoni Tàpies sondano le possibilità espressive di materiali poveri e tattili. Nascono, così, opere rivoluzionarie. Ancora più sovversiva appare l’azione compiuta da Lucio Fontana nei suoi Concetti spaziali, dove la tela è bucata o tagliata in modo da oltrepassare un confine.
Mostra temporanea delle opere provenienti dalla Pinacoteca civica F. Podesti – Sala Vanvitelli
Questa mostra raccoglie una selezione di 54 opere provenienti dalla Pinacoteca Civica Francesco Podesti che nell’agosto 2023 è stata interessata da un intervento di restauro e di adeguamento impiantistico delle sale dello storico palazzo Bosdari, finanziato grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per mantenere vivo l’interesse per il museo e far vivere in modo differente ed innovativo l’esperienza museale si è deciso di spostare parte della sua collezione permanente in una sede temporanea presso la Mole Vanvitelliana per un’estensione di circa 700mq di spazio espositivo.
Le 54 opere della Pinacoteca selezionate sono state scelte per raccontare la ricca produzione artistica della città attraverso alcune delle sue più famose opere; esporle attraverso un rinnovato punto di vista e focalizzare l’attenzione sulle avanguardie artistiche del Novecento che hanno vivacizzato il dibattito culturale della città.
Nella prima parte sono presenti La Madonna con bambino di Carlo Crivelli, (sala 1) per la prima volta esposta al centro della stanza per poterne godere anche del retro; la bellissima tela di Andrea Lilli con la Veduta di Ancona (sala 2); Francesco Podesti, e la sua ricca produzione, sarà qui rappresentato da una piccola opera: il “Ritratto di prete greco ortodosso”, dettaglio di uno dei personaggi identificabili nella sua più imponente opera il “Giuramento degli Anconetani” che, vista la dimensione e l’impossibilità di un suo spostamento, verrà proposta al visitatore attraverso una video proiezione in grande scala (sala 3). Nelle sale successive (dalla sala 4 alla sala 8) verrà presentata la ricca produzione del Novecento e la scultura moderna e contemporanea. Chiude la visita la sala 9, dedicata ai vincitori del Premio Marche dagli anni ’60 in poi (Tamburi, Rossini, Caglini, Ciussi, Trubbiani ecc.).
4 mostre ideate da Vittorio Sgarbi per la rinascita culturale di Ancona
“La riscossa di Ancona – afferma Vittorio Sgarbi nel corso della conferenza stampa – è nata da un incontro con l’amministrazione, con il sindaco e in più occasioni con l’assessore Bertini, a cui ho proposto uno schema semplice che è come una spina dorsale intorno cui possono costruirsi anche altre iniziative. La prima è questa bellissima antologia della grande arte del Novecento italiano dal futurismo all’informale; l’altra, che sarà inaugurata l’8 maggio del 2024 è la celebrazione di un artista assoluto e universale che si chiama Luigi Serafini legato alle Marche perché ha vissuto lungamente a Pedaso. Si tratta di un illustratore che posso definire come il “lunapark dell’arte contemporanea ad altissimo livello d’invenzione”; ha fatto dei codici miniati meravigliosi e conosciuti in tutto il mondo; non è mai stato visto come merita neanche alla Biennale di Venezia. La terza sarà inaugurata l’8 dicembre 2024 e sarà dedicata all’opera del grande maestro di Ancona De Dominicis, l’ultimo con cui si chiude l’avanguardia del 900. Per poi arrivare all’8 maggio del 2025 con la grande mostra del Rinascimento Adriatico, una mostra che è un miraggio sulla grande pittura del ‘400 e del ‘500 che va da Venezia alla Puglia per via di mare e che indica una cultura figurativa che ha una sua sede nell’Adriatico e il suo capoluogo, il punto di equilibrio in Ancona.”
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