Carlo Maratti: celebrazione del quarto centenario con una preziosa monografia

In occasione del quarto centenario dalla nascita di Carlo Maratti (Camerano, 1625 – Roma, 1713), uno dei più illustri protagonisti della scuola romana del Seicento, si è tenuta a Roma la presentazione della nuova monografia dedicata al Maestro, un’opera attesa da oltre 30 anni. L’evento si è svolto il 7 ottobre 2024 presso la splendida Sala della Clemenza di Palazzo Altieri, la cui volta fu affrescata dallo stesso Maratti, regalando ai presenti un’esperienza di forte impatto culturale ed emotivo.

Il catalogo ragionato delle opere di Carlo Maratti, pubblicato da Ugo Bozzi Editore, è il risultato di un lungo lavoro svolto da Stella Rudolph, la più importante studiosa del Maestro, e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò. La Rudolph, scomparsa nel 2020, ha dedicato decenni allo studio e alla ricerca su Maratti, e grazie alla determinazione di Prosperi Valenti Rodinò, l’opera è stata portata a compimento. La monografia rappresenta un contributo cruciale alla conoscenza della vita e dell’arte di Maratti, descrivendo in dettaglio le sue 251 opere autografe e oltre 800 disegni preparatori. Questa pubblicazione non solo colma una lacuna attesa da decenni negli studi su Maratti, ma rappresenta anche un’opera esemplare per la sua qualità editoriale e il rigore scientifico.

Durante la presentazione, numerosi esperti e appassionati d’arte hanno potuto ammirare la ricchezza dei contenuti della monografia e una simulazione di come la volta affrescata da Maratti a Palazzo Altieri avrebbe dovuto apparire originariamente. La discussione ha messo in luce l’importanza di Maratti nel contesto artistico del secondo Seicento e il suo ruolo fondamentale nel classicismo romano. Alla presentazione hanno partecipato Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, e Silvia Ginzburg, professoressa di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Roma Tre. La tavola rotonda è stata coordinata da Ilaria Miarelli Mariani, direttrice dei Musei Civici della Sovrintendenza di Roma. La discussione si è concentrata sull’importanza di Maratti non solo come artista, ma anche come mentore e figura di riferimento per le generazioni successive. La sua influenza, infatti, ha attraversato i secoli, lasciando un’eredità che continua a ispirare studiosi e artisti contemporanei.

Carlo Maratti: un Maestro del Seicento tra classicismo e innovazione

Nato a Camerano nel 1625, Carlo Maratti si formò a Roma nella bottega di Andrea Sacchi, sviluppando uno stile che fondeva idealizzazione e naturalismo in un equilibrio perfetto. La sua produzione spazia dalle pale d’altare ai ritratti, ai soggetti mitologici legati all’Arcadia, che lo resero uno degli artisti più influenti della sua epoca. La sua influenza si estese ben oltre Roma, facendo di lui un protagonista indiscusso della pittura del tardo Seicento, non solo in Italia ma anche in Europa. Maratti fu un ritrattista apprezzato da papi, cardinali e membri dell’aristocrazia europea, tanto che molti di loro commissionarono i suoi lavori durante il Grand Tour. Il suo stile raffinato e il suo approccio meticoloso lo resero uno degli artisti più ricercati della sua epoca.

La monografia Carlo Maratti (1625-1713) tra la magnificenza del Barocco e il sogno d’Arcadia. Dipinti e disegni

La storia della monografia ha radici lontane. Come ha sottolineato Prosperi Valenti Rodinò nella sua introduzione, il progetto di questa pubblicazione era stato avviato da Stella Rudolph più di trent’anni fa, con l’intenzione di redigere un catalogo completo e approfondito delle opere di Carlo Maratti. Dopo la scomparsa della studiosa nel 2020, la Prosperi Valenti Rodinò ha raccolto l’eredità di questo imponente lavoro, completando la monografia grazie a un’attenta analisi di documenti, verifiche e approfondimenti. Il volume è una testimonianza della tenacia e del rigore che hanno caratterizzato il lavoro di entrambe le studiose.

La monografia è suddivisa in due volumi: il primo raccoglie saggi che ripercorrono la carriera di Maratti in tutte le sue sfaccettature, dall’attività di pittore di pale d’altare, ai ritratti e alle composizioni mitologiche. Il secondo volume contiene le schede delle opere, arricchite da un ricco apparato di disegni preparatori e da un’ampia bibliografia. La sezione dedicata ai disegni, a cura di Prosperi Valenti Rodinò, rappresenta una delle parti più innovative della pubblicazione, poiché offre una visione approfondita del processo creativo di Maratti, dal primo schizzo alla realizzazione finale dell’opera. La studiosa ha anche arricchito il catalogo con nuove schede, frutto di recenti acquisizioni e contributi, rendendo questo lavoro uno strumento imprescindibile per la comprensione della figura di Maratti.

Un altro aspetto che rende la monografia di Maratti così preziosa è l’attenzione data alla sua produzione grafica. I disegni preparatori, eseguiti con una meticolosità straordinaria, rappresentano una testimonianza chiave del metodo di lavoro dell’artista. Dai primi schizzi a penna, realizzati per definire l’idea di una composizione, fino agli studi dettagliati delle figure e dei panneggi, ogni disegno è un tassello fondamentale nel processo creativo del Maestro. La sua abilità come disegnatore non era meno importante della sua pittura, tanto che molti dei suoi disegni furono utilizzati come modelli per sculture e altre forme di arte decorativa.

La Fondazione Marche Cultura ha supportato l’iniziativa attraverso la comunicazione digitale, contribuendo a dare maggiore visibilità a un evento che celebra uno degli artisti più importanti del panorama marchigiano e italiano. Il presidente della Fondazione, Andrea Agostini, presente all’inaugurazione, ha dichiarato: “Carlo Maratti è una figura centrale per il nostro patrimonio culturale, e promuovere la sua eredità, specialmente in un contesto come questo, è fondamentale per valorizzare non solo la sua arte, ma anche le radici culturali delle Marche. La Fondazione è orgogliosa di diffondere eventi di questo spessore, contribuendo a rafforzare il legame tra le eccellenze locali e il panorama artistico nazionale.

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