Impresa Cultura: il 19° Rapporto Annuale Federculture 2023
Presentato questa mattina, 20 febbraio 2024, presso il Polo Bertelli dell’Università degli Studi di Macerata il 19° Rapporto Annuale Federculture 2023 “IMPRESA CULTURA. la formazione per il sistema culturale alla sfida del cambiamento”. L’iniziativa organizzata dal Consorzio Marche Spettacolo e Federculture con il patrocinio di Comune di Macerata e la collaborazione di Università degli Studi di Macerata è in linea con il lavoro del settore Musei e Luoghi della Cultura della Fondazione Marche Cultura per lo sviluppo di competenze trasversali, progettuali, digitali, utili ai nuovi profili culturali e al loro riconoscimento in ambito lavorativo.
“Un ringraziamento all’Università di Macerata e al Consorzio Marche Spettacolo per aver scelto Macerata come luogo in cui discutere e approfondire i dati del sistema culturale nazionale in riferimento all’importanza della formazione e al suo collegamento con il mondo del lavoro” ha commentato il sindaco del Comune di Macerata Sandro Parcaroli. “Il nostro territorio, e in particolare Macerata, ha una forte vocazione culturale con importanti luoghi dedicati all’offerta e al mondo dello spettacolo dal vivo. I risultati che abbiamo raggiunto con le presenze turistiche confermano che l’investimento fatto nell’offerta e produzione culturale ha permesso una reale crescita del territorio; la sfida è mantenere quel trend e incrementare ulteriormente la partecipazione ai vari eventi che vengono organizzati lasciando un reale valore al territorio. La formazione di personale preparato che sappia intercettare i nuovi flussi turistici, le nuove tendenze artistiche e la gestione delle imprese culturali rappresentano una ulteriore ricchezza per un territorio che ha un grande valore da mantenere e promuovere”.
“Il settore culturale è strategico per lo sviluppo del nostro territorio e dell’intero Paese, lo dimostrano i dati del Rapporto, ma è necessario capire come sfruttare al massimo il potenziale che abbiamo ampliando la rete tra città e territori, tra atenei e professionisti della cultura” aggiunge Katiuscia Cassetta, Presidente del Consorzio Marche Spettacolo. “Anche per questa motivazione abbiamo voluto cogliere l’occasione di portare la presentazione in territorio marchigiano, in quanto rappresentanti di una rete di quasi 50 operatori di spettacolo dal vivo che ha come obiettivo la creazione di opportunità di confronto, sviluppo e formazione per i propri associati”.
Il 19° Rapporto Annuale di Federculture approfondisce il tema della formazione nell’ambito culturale, analizzandone sia gli aspetti relativi all’offerta formativa – istruzione superiore, ricerca, formazione professionale – sia i collegamenti tra sistema formativo e lavoro. L’intento è di individuare un continuum tra formazione, fruizione del patrimonio e produzione culturale, dove la specifica funzione del sistema scolastico si identifica nella preparazione di profili professionali destinati al settore culturale, nell’implementazione della ricerca e nel collegamento con il mercato del lavoro. Per questo motivo si è scelto di portare la presentazione della 19^ edizione del Rapporto IMPRESA CULTURA all’interno di un contesto formativo di eccellenza come l’Università di Macerata.
“La presentazione del Rapporto Annuale di Federculture 2023 trova nell’Università di Macerata il suo luogo ideale, poiché il Dipartimento di scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo si occupa ampiamente di cultura, formazione e turismo e del collegamento tra queste entità. – dichiara il Rettore John McCourt – La nostra Università è centrale al sostegno e alla crescita della cultura diffusa nei territori. Nelle Marche abbiamo molti luoghi di cultura da dover valorizzare, da tradurre, da rendere interessanti per le nuove generazioni, per creare rete, un sistema che possa far vivere i tanti borghi che ci contraddistinguono e che, attraverso la cultura, possono trovare nuovi modi di fiorire”.
La conferenza ha poi previsto un momento di dialogo tra i relatori e gli studenti dell’Ateneo, moderato da Mara Cerquetti, Professoressa associata di Economia e gestione delle imprese del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo, durante il quale sono state discusse le tematiche affrontate all’interno del Rapporto.
Durante la discussione, Lucia Chiatti, direttore del Consorzio Marche Spettacolo, aggiunge: “Il volume offre l’occasione di riscoprire il ruolo formativo delle istituzioni culturali, non meramente integrativo a quella scolastica, ma quale occasione per rendere le istituzioni stesse più fruibili, affascinanti, utili. La creatività non è ancillare rispetto alla ricerca scientifica. La ricerca, sia nella formazione, sia nelle istituzioni culturali, insieme al trasferimento tecnologico, contribuisce ad ampliare il tessuto imprenditoriale, a promuovere l’innovazione, rafforzando la competitività delle imprese che operano nel settore culturale ed a migliorare e arricchire l’offerta culturale degli attori istituzionali. Fondamentale è anche il ruolo di diplomazia culturale e di sensibilizzazione del tessuto sociale, proprio degli enti di formazione come pure delle istituzioni culturali, che contribuisce alla riscoperta della propria identità. La convergenza strategica quindi fra Università, attori economici, istituzioni e società civile può davvero contribuire ad un ruolo propulsivo della cultura, contribuendo a farne un asset strategico per lo sviluppo del Paese.”
Le tematiche contenute nel Rapporto sono trattate attraverso dati, approfondimenti, riflessioni e contributi di esperti del settore, studiosi, amministratori, con il fine di fornire un quadro aggiornato e ragionato dello stato dell’arte e di avanzare analisi e proposte utili all’intero sistema culturale.
“Siamo particolarmente lieti di aver presentato il nostro Rapporto in questo contesto a Macerata – dichiara Andrea Cancellato, presidente di Federculture – poiché ci ha permesso di collegare temi fondamentali come la formazione dei giovani e il loro avvicinamento alla cultura e la crescita delle imprese culturali. Su questi fronti siamo particolarmente impegnati, non solo con approfondimenti e analisi di scenario, ma anche con proposte concrete e puntuali che mirano proprio a implementare da una parte l’offerta culturale attraverso il sostegno alla produzione, ad esempio estendendo l’applicabilità di art bonus a tutti i soggetti anche privati che operano nel campo delle attività culturali, dall’altra la domanda, sostenendo i consumi di giovani e famiglie attraverso la detrazione delle spese in cultura, al pari di quanto avviene per quelle farmaceutiche. La cultura è davvero una grande risorsa per l’Italia, le possibilità di intervento sono molte, spesso a “costo zero” per le finanze pubbliche. È possibile dare al settore risposte concrete”.
Dalla sintesi del Rapporto si evince un quadro in miglioramento rispetto all’anno precedente, che non riesce ancora, tuttavia, a colmare il profondo divario causato dalla crisi pandemica 2020-2021. Lo dimostrano i dati sull’occupazione culturale che, nonostante la forte ripresa registrata nel 2022 (+5,7% sul 2021), non è ancora tornata ai livelli del 2019 (anno sul quale segna un -1,4%).
La spesa non alimentare cresce del 10% rispetto al 2021. Tra le spese non alimentari, dopo il capitolo Servizi di ristorazione e di alloggio che registra l’aumento più elevato (+32,2%), quello in Ricreazione, sport e cultura segna il secondo incremento più consistente. Aumenta in misura considerevole al Centro, dove passa dal 3,3 al 3,7%, in termini assoluti da 83,3 a 102,4 euro (+22,9%), attestandosi al di sopra della media italiana, la quale, pur stabilendosi intorno ai 92 euro, soffre di un profondo divario tra Nord (circa 110 €) e Sud (circa 57 €).
Osservando i dati relativi alla partecipazione (residenti che nell’arco dei 12 mesi hanno fruito di intrattenimenti culturali), come per la spesa, si rilevano dei forti incrementi nel 2022 rispetto al 2021. L’indicatore sulla partecipazione culturale fuori casa, passato dal 35,1% del 2019 all’8,3% del 2021, nel 2022 si attesta al 23,1%, comunque inferiore ai livelli pre-pandemia. Dopo il crollo della partecipazione culturale avvenuto nel 2021, gli italiani sono tornati a teatro, al cinema e ai concerti, ma nel 2022 risulta ancora quasi dimezzata la quota di persone che si reca nei luoghi di spettacolo dal vivo.
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