Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, a Gaza, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite in quel gennaio del 2009, quando, durante l’operazione “Piombo fuso”, vengono massacrati 29 membri della famiglia.
Proiettato in anteprima mondiale al Festival di Cannes e premiato con il prestigioso Oeil d’Or, alle sequenze documentaristiche si intrecciano quelle in animazione, realizzate da 18 animatori marchigiani, diretti dal capo animatore Simone Massi. Questa vocazione territoriale all’animazione d’autore, che trae origine dalla storica Scuola del Libro di Urbino, rappresenta il punto di partenza per dare vita ad un Distretto marchigiano dell’animazione forte, qualificato e rilevabile, capace di sviluppare potenziale ideativo e produttivo a livello nazionale ed internazionale. Per queste ragioni, il film è stato sostenuto dalla Regione Marche e da Marche Film Commission attraverso Fondi POR FESR 2014-2020 – Bando Filiera Cinematografica (2017).